L'importanza del sonno REM

Giornata mondiale del sonno 18 marzo 2022

L’importanza del sonno REM
di Truls Hotvedt

Durante la notte, il nostro cervello ci accompagna in diverse fasi di sonno: leggero, profondo e REM. In questo articolo approfondiamo alcuni aspetti della fase di sonno più interessante, la fase REM.

REM è l’acronimo di Rapid Eye Movement; questa fase è infatti caratterizzata da movimenti degli occhi percepibili attraverso le palpebre chiuse. È la fase del sonno in cui i sogni sono più bizzarri e vividi. Nel sonno REM, l’attività celebrale è pressoché simile allo stadio di veglia, per cui le immagini vengono create, ma l’attività muscolare è bloccata per evitare che agiamo nei sogni.

7-8 ore di sonno sono l’ideale

Per gli aduli, la fase REM occupa dal 20 al 25% del sonno notturno e si verifica perlopiù nella frazione finale del sonno. Ecco perché la fase REM risulta compromessa quando si dorme troppo poco. Gli esperti sono concordi nel dichiarare che gli adulti necessitano di 7-8 ore di sonno perché la fase REM abbia una durata sufficiente, ci si svegli riposati e si affronti bene il resto della giornata.

Durante il sonno REM, in molti degli apparati dell’organismo si verificano dei cambiamenti, fra gli altri di pressione sanguigna, frequenza respiratoria e pulsazioni.

Il REM sana le ferite

Il sonno REM offre benefici unici. Il cervello viene inondato di sostanze neurochimiche che elaborano i ricordi dolorosi. Nella fase REM, i ricordi vengono riattivati e collocati nel giusto contesto, abbassando così gli ormoni dello stress.

Tutto ciò ci consente di affrontare meglio le sensazioni più sgradevoli derivanti da un ricordo passato.

Cura della depressione attraverso i sogni

Uno studio ha dimostrato che le donne fresche di separazione e vittime di depressione avevano sogni emotivamente più forti sui loro ex mariti rispetto a donne non depresse. La scoperta più interessante è stata che le donne che registravano una ripresa più rapida dalla depressione post-divorzio erano proprio quelle che avevano avuto sogni più intensi ed emotivi.

Simili risultati indicano che sonno REM e sogni svolgono un ruolo fondamentale nell’elaborazione dei traumi e nel recupero dopo un cataclisma emotivo.

Il sonno REM sana le ferite.

Cattivo umore?

Gli studi mostrano che se la fase REM dura a sufficienza, anche l’umore ne trae considerevole vantaggio. Se si dorme poco, l’area del cervello che gestisce le emozioni (amigdala) è molto attiva. Di contro, l’attività dei percorsi neurali dal centro di controllo degli impulsi all’amigdala nel cervello è più bassa.

Il risultato è un più scarso controllo delle emozioni forti quali la rabbia, con conseguente cattivo umore al mattino. La fase REM è dunque necessaria per svegliarsi di buon umore.

«Dormici sopra»!
La sapevate che il brano “Yesterday” dei Beatles è nato da un sogno di Paul McCartney del 1964? Si svegliò, andò al piano, trovò la melodia del sogno e... voilà, era nata la famosissima canzone.

Il giocatore professionista di golf, Jack Nicklaus, sognò di un suo straordinario successo in un torneo di golf. Nel sogno aveva scoperto una presa diversa. Quando la provò nella vita reale, le sue capacità golfistiche ne risultarono considerevolmente migliorate.

REM e conoscenza

Il sonno leggero e il sonno profondo svolgono un ruolo nell’elaborazione, nello smistamento e nella conservazione di nuove informazioni. Nella fase REM il cervello utilizza molta energia, talvolta persino di più che nello stadio di veglia. Il REM potrebbe essere paragonato a una terapia di gruppo per i ricordi, dove il cervello verifica collegamenti e associazioni tra nuova conoscenza e vecchi ricordi ed esperienze. E crea così nuove connessioni.

Il sonno leggero e il sonno pesante svolgono una funzione di raccolta e conservazione, mentre il sonno REM rappresenta l’esperienza, il modo in cui comprendiamo la nuova conoscenza e come la utilizziamo.


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